Alle scuole medie c’era questa professoressa di matematica, sguardo severo, capelli raccolti, un'antica passione per le punizioni esemplari e una collezione di penne rosse terrorizzanti.
Durante una lezione particolarmente soporifera, convinto di essere un maestro di mimetismo, mi rifugiai in un libro di barzellette di Gino Bramieri. Per chi è troppo giovane per averlo mai sentito nominare, è stato un grande comico italiano. Barzellette brevi, leggere, come le ciliegie, una tira l’altra.

Ma quel giorno la prof mi beccò. Il libro sparì dalle mie mani e la sentenza arrivò come un fulmine: “Lo restituisco solo ai tuoi genitori”. A quel punto, addio buon umore, addio risate, addio barzellette.

Quello che la professoressa ignorava, però, era che mi stava privando di una medicina essenziale: ridere. Oggi si organizzano corsi di Yoga della Risata che ci spiegano scientificamente perché ci fa bene, soprattutto quando non c’è proprio nulla da ridere. Tipo a Natale, quando il regalo è l’ennesimo maglione con le renne e arriva la consueta domanda della zia: “E allora, quando ci presenti qualcuno?” 

Trovare il lato ironico delle cose potrebbe aiutarci a vivere meglio

Credo che per tutti ridere sia un piacere spontaneo, qualcosa che facciamo senza farci troppe domande. Insomma, nessuno si mette a ridere pensando ai benefici per il sistema cardiovascolare. Eppure, c’è una domanda che dovrebbe farci riflettere. Perché da bambini si ride qualcosa come 300-400 volte al giorno, mentre da adulti ci limitiamo a una miserabile media di 15-20? Forse ridiamo poco perché siamo diventati esperti nel fingere entusiasmo per regali orrendi o cordialità per le domande che non vorresti sentire. Ma, a prescindere dai numeri, che potrebbero non essere attendibili, è evidente che da bambini ridiamo molto di più. Eppure, proprio da adulti, trovare il lato ironico delle cose potrebbe aiutarci a vivere meglio.

A proposito di risate, non siamo gli unici a farlo. Diverse specie animali ridono, o fanno qualcosa di molto simile. I nostri cugini scimpanzé ridono, i topi ridono e pare che adorino giocare, i delfini ridono e, per quanto riguarda i cani, alcuni giurano che sorridano, mentre altri pensano che stiano solo escogitando il modo migliore per rubare il cibo.

Ridere sancisce l’appartenenza a un gruppo, comunica che siamo amici e che siamo in una situazione sicura

Secondo il neurologo Fausto Caruana del CNR di Parma, la risata, come quella del mondo animale, ha una funzione sociale fondamentale, sancisce l’appartenenza a un gruppo, comunica che siamo amici e che siamo in una situazione sicura.

Questo ha evidenti vantaggi nella vita quotidiana. Condividere una risata con i clienti, i colleghi o perfino con gli sconosciuti migliora i rapporti e rende l’atmosfera più rilassata. Ovviamente, è un terreno delicato, fatelo con cautela. Una battuta fuori luogo può trasformare un momento di complicità in qualcosa di imbarazzante. Se la risata è spontanea e coerente con la situazione, però, ha un effetto sorprendentemente positivo.

Un’altra curiosità interessante riguarda le preferenze nelle relazioni. Sembra che le donne apprezzino di più gli uomini che le fanno ridere, li riconoscono come intelligenti e creativi. Viceversa, gli uomini sembrano apprezzare le donne che ridono alle loro battute. Forse le motivazioni sono meno nobili, il maschio medio probabilmente sta solo coltivando il proprio ego.

Yoga della risata una pratica che insegna a ridere

La risata è davvero una medicina preziosa, ma cosa succede quando non c’è nulla da ridere? Qui entra in gioco lo Yoga della Risata, una pratica che ci insegna a ridere anche nei momenti più difficili.

Inventato in India dal medico Madan Kataria, lo Yoga della Risata da trent’anni aiuta le persone a contrastare lo stress e a ritrovare la serenità. Ridere riduce il cortisolo, l’ormone dello stress. Migliora la circolazione e ossigena il corpo. Inoltre, stimola le endorfine, la dopamina e la serotonina, quindi migliora il benessere generale, la socialità e l’umore.

Ma la cosa davvero sorprendente è che ridere funziona anche quando lo fai in modo forzato. Anche una risata falsa, di quelle che suonano come meccaniche, produce gli stessi benefici. Certo, mancano i vantaggi sociali, se ridete così in pubblico non ne uscite bene, ma il corpo non si accorge della differenza.

Ma torniamo allo Yoga della Risata. Come funziona? Semplice. Ci si ritrova in gruppo e si inizia con risate volontarie, quasi forzate. Poi, grazie al fantastico effetto contagioso della risata e anche grazie alla situazione imbarazzante, un po’ alla volta, si comincia a ridere spontaneamente. Detto così può sembrare folle, provarlo potrebbe sorprendervi.

Una cena tra amici è il rimedio più efficace mai inventato

Se pensate che lo Yoga della Risata non faccia per voi, c’è sempre la cara vecchia cena tra amici, il rimedio più efficace mai inventato. L’unica regola è evitare di parlare di lavoro e non prendersi troppo sul serio, perché non c’è niente di terapeutico nel sentirsi raccontare per l’ennesima volta quanto è stressante la vita del consulente. Oppure, perché no, concedersi uno spettacolo di stand-up comedy o di cabaret. Ho fatto la distinzione perché, per gli stand-up comedian, essere confusi con i comici tradizionali è un affronto che non possono perdonare.

Ecco il punto, ridere è una delle chiavi per vivere meglio. Se da bambini lo facevamo centinaia di volte al giorno, forse è il momento di smettere di prenderci tanto sul serio e di farlo più spesso. Provateci, il vostro corpo, la vostra mente e le persone che vi circondano vi ringrazieranno. E ricordate, la risata è contagiosa.

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