#17 - Pensieri, parole e un po' di gratitudine. Il potere del journaling
Ricordate quei diari dell’adolescenza? Quelli delle dediche che le ragazze si scambiavano per scrivere le frasi più originali alle amiche del cuore? Sempre le stesse amiche e, a dire il vero, sempre le stesse dediche. Cuoricini, fiori e TVBTB a non finire, come se fossimo tutti sul punto di trasferirci in un altro continente.
Poi c’erano i diari segreti, quelli con il lucchetto. Quelli in cui si scrivevano i primi amori e le prime delusioni. Ma chissà come, le mamme si rivelavano esperte scassinatrici e riuscivano immancabilmente a dare una sbirciata.
Ovviamente c’era la questione di genere. Il genere maschile, solitamente, non sentiva il bisogno di queste cose. Le dediche? “Robe da femmine.” E il diario, quando c’era, serviva giusto per segnare i risultati della squadra del cuore.
Ma niente nostalgia adolescenziale, oggi non parleremo di quei diari, ma di una forma più adulta e consapevole di tenerne uno… o, come piace chiamarlo agli esperti, di journaling.
La scrittura personale quotidiana e un dialogo intimo con noi stessi
La scrittura personale quotidiana è una forma di bellezza. È un dialogo intimo con noi stessi, un modo per capirci e per sperimentare nuovi pensieri. È un po’ come se stessimo parlando al nostro miglior amico o peggior nemico, dipende dalle giornate. È un dialogo che non ha bisogno di essere perfetto o brillante. E non importa se a volte è un po' caotico o malinconico.
Scrivere regolarmente delle proprie emozioni e delle esperienze personali può ridurre lo stress, diminuire l’ansia e migliorare la comprensione di sé. Costringe a organizzare i pensieri e a rafforzare la memoria e le capacità cognitive.
Descrivere i nostri progetti o le sfide che dobbiamo affrontare stimola a pensare in modo laterale, migliorando creatività e curiosità.
Se vuoi comprendere le tue emozioni descrivi con attenzione ogni dettaglio
Questi sono solo solo alcuni dei benefici che si possono sperimentare, la cui efficacia è certificata da diversi studi.
Il modo in cui scriviamo ha un impatto sui benefici che otteniamo. Non c’è un metodo giusto di scrivere. Possiamo adattare la pratica alle nostre esigenze e cambiare approccio all'interno dello stesso diario.
Ad esempio, se vogliamo comprendere meglio le nostre emozioni o analizzare un evento, è utile descrivere con attenzione. Costringerci a organizzare i dettagli ci aiuta a chiarire le idee. Cosa pensavi? Cosa provavi? Dove eri? È sorprendente quanto una descrizione dettagliata riesca a mettere ordine nei nostri pensieri.
Se sei in cerca di creatività scrivi di getto
Se sei in cerca di creatività, o se ti senti sopraffatto da troppi pensieri, allora scrivi di getto. Non fermarti, non correggere, non preoccuparti della grammatica. Vai avanti e basta. Lascia che le parole escano come vogliono. A volte non hanno alcun senso, altre volte ti ritrovi con idee che non avresti mai immaginato.
Poi ci sono le affermazioni forti, provocatorie. Non sai nemmeno se ci credi davvero, ma vuoi vedere come suonano sulla carta, che effetto fanno. Questo metodo è utile per sondare i nostri limiti e le nostre convinzioni profonde. A volte abbiamo bisogno di raccontarci queste piccole bugie potenti, solo per vedere cosa succede.
Si onesto, ma anche gentile con te stesso
Un’altra regola fondamentale? Sii onesto, ma anche gentile con te stesso. Il diario dovrebbe essere un posto sicuro, dove non serve fare l’eroe. Puoi descrivere i tuoi pensieri senza paura di essere giudicato. Abbiamo già abbastanza critici là fuori, possiamo essere liberi almeno tra le pagine del nostro diario?
Trovo stimolante la pratica quotidiana della gratitudine. Una riga al giorno, qualcosa di piccolo per cui dire grazie. Non c’è bisogno che sia spettacolare, basta riconoscere ciò che ci fa stare bene, anche solo il profumo del caffè al mattino. Non risolve tutti i problemi, ma a lungo andare ci insegna a guardare le cose da un'angolazione più luminosa.
Scrivere a mano ti costringe a rallentare, a pensare davvero a quello che vuoi dire
Un consiglio pratico? Scrivi a mano. Lo so, sembra preistorico, ma scrivere a mano ti costringe a rallentare, a pensare davvero a quello che vuoi dire. Con una tastiera è tutto troppo veloce e le parole finiscono per scivolarti via. Se proprio vuoi fare il perfezionista, scegli tra corsivo e stampatello. Le due tecniche producono effetti diversi.
Il corsivo, con i suoi movimenti fluidi, favorisce la continuità del pensiero ed è legato alle aree del cervello responsabili della memoria e del pensiero critico. È ideale per scrivere di getto, per dare spazio alla creatività, all’introspezione e per consolidare le informazioni.
Lo stampatello, invece, richiede maggiore precisione e favorisce la concentrazione. Ci aiuta a focalizzarci sui dettagli e ad avere una scrittura ordinata, rendendolo ideale per prendere appunti, descrivere obiettivi o schematizzare pensieri.
Scrivere un diario è un piccolo gesto di bellezza quotidiana
Alla fine scrivere un diario, o fare journaling se preferite il termine elegante, è un piccolo gesto di bellezza quotidiana. È un’abitudine che crea uno spazio sicuro dove possiamo capire meglio chi siamo, cosa vogliamo e come affrontare il mondo là fuori. Corsivo o stampatello, descrittivo o di getto, ogni approccio ha il suo valore. L’importante è che quel momento sia per noi. Perché in fondo, quando ci scriviamo, non stiamo cercando di diventare scrittori migliori. Stiamo solo cercando di diventare persone un po’ più consapevoli.