#18 - Sei la media delle cinque persone che frequenti di più. Forse.
"Siamo la media delle cinque persone che frequentiamo di più."
Una teoria affascinante che circola da anni. L’uovo di Colombo di molte società di formazione, trasformata in un vero e proprio mantra della crescita personale.
Ma fermiamoci un attimo. Se pensate di essere circondati da persone noiose, sarà forse il caso di dare una sbirciatina allo specchio? E se, invece, guardando la vostra cerchia di amici pensate che le persone intorno a voi siano… come dire… pessime, beh, forse un po’ di autoanalisi non farebbe male.
Queste teorie ci attraggono perché sembrano verità universali, quasi dei teoremi matematici. Finalmente qualcuno ci offre almeno una certezza… o quasi. La realtà è che non appartengono alle scienze esatte. Stiamo parlando di qualcosa vicino alle scienze sociali, dove la varietà umana è tale che le regole ammettono sempre molte eccezioni.
Gli speaker motivazionali hanno bisogno di frasi ad effetto, stà a noi capire che non sono regole universali.
Torniamo a questa storia della "media delle cinque persone". La frase è stata inventata da Jim Rohn, un famoso speaker motivazionale, uno di quelli che riescono a trasformare anche la cosa più banale in una perla di saggezza. Quando li ascoltate pensate: “Accidenti, è vero!” Ma se riflettete più a fondo, vi rendete conto che forse le cose sono un po' più complicate di così. Loro hanno bisogno di queste frasi ad effetto, sta a noi sapere che non vanno prese come regole.
Rohn diceva questa cosa ai venditori, per far capire loro che stare accanto a venditori di successo poteva migliorare le loro performance. E ha perfettamente senso. Solo che poi la frase è sfuggita di mano, come spesso succede, e da un consiglio per venditori si è trasformata in una sorta di legge di vita universale. Perché proprio cinque? Chi lo sa. Probabilmente perché suona bene. Potevano essere quattro, o sei.
Noi non siamo influenzati solo dalle persone ma anche dalle informazioni che riceviamo
E da lì, la "media delle cinque persone" è diventata un ritornello. Tutti a chiederci chi sono le mie cinque persone? Come se la risposta potesse svelare i segreti del nostro carattere, della nostra carriera e perfino della nostra vita sentimentale.
Ma, ecco il punto, noi non siamo influenzati solo dalle persone, siamo influenzati anche da quello che leggiamo, dai podcast che ascoltiamo, dagli algoritmi che ci mostrano sempre gli stessi contenuti e altre frasi motivazionali. È come se fossimo un collage, e ogni giorno qualcuno aggiungesse un pezzetto qua e là.
C'è un altro problema. Non è una strada a senso unico. Non è che siamo solo delle spugne che assorbono da chi abbiamo attorno. Anche noi influenziamo gli altri. È un gioco di influenze reciproche, quindi io non divento come te e neanche tu come me, al massimo ci troviamo a metà strada.
Forse, frequentiamo chi ci somiglia già, senza bisogno di influenzarci
Poi ci sono le eccezioni. Siamo influenzati da chi frequentiamo? Sì, certo. Ma quanto dipende anche dall’età, dal carattere, dal momento della vita. I giovani sono più influenzabili, chi è più adulto dovrebbe essere ormai solido, formato. Eppure, tutti conosciamo qualcuno che, nonostante l’età, è ancora lì a farsi trascinare, come un’adolescente.
Forse, frequentiamo chi ci somiglia già. Ci piace trovare affinità, ci fa sentire a nostro agio. Quindi non diventiamo simili frequentandoci, lo siamo prima di incontrarci. Anche se, passare un po' di tempo con qualcuno che la pensa in modo diverso da noi potrebbe anche farci bene.
Alla fine, il punto è che queste frasi motivazionali non sono esattamente leggi. Sono più come i consigli della zia la domenica, possono dire qualcosa di interessante, ma molto dipende da come li interpretiamo. Serve un pizzico di buon senso e magari un po’ di distanza.
La teoria delle "cinque persone" funziona per i brand
C’è però un risvolto interessante, questa teoria delle "cinque persone" funziona per i brand. Sì, perché la percezione di un brand è influenzata dalle persone e dalle entità con cui si associa. Pensiamo ai testimonial, alle persone chiave del brand, ai media con cui comunica, alle collaborazioni e alle partnership. La “compagnia” che un brand tiene, le persone con cui decide di mostrarsi, può fare la differenza nella sua identità. Approfondiremo questo tema in un altro episodio.
Se fosse vero, chi sono le vostre cinque persone?
E allora, alla fine, la domanda che vi lascio è questa: se fosse vero, chi sono le vostre cinque persone? Chi vi influenza di più, consapevolmente o inconsapevolmente? E che cosa dice di voi? Perché forse è proprio in queste domande, e nelle loro risposte, che si nasconde una parte della nostra identità.